Home|Chi siamo|Contratto|Pagamento|Privacy|Contatti

 Protezione della scatola muraria


Intonaci

(fig. 62) la realizzazione dell'intonaco deve essere effettuata sulla muratura completamente risanata e deve essere preceduta dall'asportazione totale di quello preesistente, dalla spazzolatura delle pareti e da un loro abbondante lavaggio e conseguente bagnatura. Analogo intervento di pulizia della muratura deve essere eseguito anche quando la muratura non risulta protetta da un precedente strato di intonaco. In questo caso particolare attenzione deve essere dedicata all'eliminazione di eventuali efflorescenze organiche sulla muratura.

Normalmente l'intonaco prevede la realizzazione di tre strati:

  • il primo strato ha la funzione di garantire un efficiente aggrappaggio del secondo strato alla muratura sottostante; nel caso in cui la muratura si presenti regolare e piana si tratta di uno strato sottile, arriccio, costituito da calce ben spenta e sabbia nel rapporto di 1/1; nel caso in cui la muratura presenti irregolarità e/o discontinuità lo spessore sarà maggiore, rinzaffo, e l'impasto precedente dovrà essere confezionato utilizzando inerti più grossolani; in entrambi i casi può essere consentita l'utilizzazione del cemento a basso dosaggio (1÷1,5 qli/mc) per confezionare la malta bastarda garantendo un maggiore aggrappaggio quando è necessario realizzare spessori di intonaco superiori a ˜3 cm;
  • il secondo strato, abbozzo o ringrosso quando lo spessore supera i 3 cm, costituisce il corpo dell'intonaco e dovrà essere realizzato rigorosamente con malta comune o idraulica di pozzolana; se il ringrosso supera lo spessore di ˜3 cm sarà conveniente utilizzare una sottile rete di filo di ferro zincato di peso = 0,75 kg/mq; nell'abbozzo o nel ringrosso non dovrà essere utilizzato, in alcun caso, il cemento;
  • lo strato di finitura, intonachino o tonachino, sarà realizzato sempre con malta fina di sabbia crivellata e grassello di calce magra ben spenta e crivellata nel rapporto di 2/3 con finitura a grana grossa ottenibile con il frattazzo di legno o a grana fine ottenibile, come già detto, con il frattazzo corto di spugna.

Se la lavorazione dell'intonaco avviene nel periodo estivo ed erroneamente viene realizzato per intero lo spessore previsto, anche se minimo (1,5 cm), si verificheranno certamente cavillature o altre deformazione della superficie. Per evitare tali fenomeni, oltre alla abbondante bagnatura preventiva del supporto, è indispensabile l'applicazione per strati successivi del ringrosso fino al raggiungimento dello spessore voluto; le cavillature che si possono produrre nello strato sottostante verranno chiuse dall'applicazione dello strato superiore, fino all'applicazione dello strato di finitura.

L'intonaco interno va realizzato nelle stesse condizioni dell'intonaco esterno previa abbondante bagnatura della parete; ci può essere una differenza apprezzabile solamente nello strato di finitura nel caso in cui sia di tipo civile ossia realizzato con il frattazzo metallico (americano) ottenendo una maggiore chiusura ed una maggiore lisciatura della parete.

Tinteggiature esterne/interne

(fig. 62) le pareti murarie devono essere protette da un pacchetto di lavorazioni che, iniziando dall'esterno, consistono nella pittura esterna, nello strato di finitura dell'intonaco, nell'arricciatura dell'intonaco, nella muratura vera e propria, nell'intonaco civile interno, nella pittura e/o nel rivestimento interno.

Il primo intervento di protezione dell'esterno della scatola muraria è costituito dalla tinteggiatura che non dovrà costituire, per rispondere alle prestazioni sopra definite, una pellicola impermeabile. A tal fine sono da scartare le pitture che utilizzano resine sintetiche in percentuali superiori al 3%, siliconiche, poliuretaniche e viniliche assolutamente impermeabili, o acriliche più permeabili delle prime ma comunque inadeguate.

Le tinteggiature da utilizzare sono essenzialmente di due tipi entrambi fortemente traspiranti:

  • a base di latte di calce, pigmenti naturali inorganici (terre) e fissativo, con caratteristiche di scarsa durabilità e basso costo; questo tipo di tinteggiatura consente la realizzazione di colori chiari;
  • a base di silicati, con contenuto di resine inferiori al 3%, con caratteristiche di buona durabilità e costo più elevato; con questo tipo di tinteggiatura è possibile realizzare qualsiasi tipo di colorazione propria dell'architettura tradizionale.

Entrambi questi tipi di pittura sono perfettamente idonei all'aggrappaggio al supporto dell'intonaco a condizione che la sua finitura sia eseguita al frattazzo corto (di spugna) con l'ottenimento di una grana fine.

Anche per gli interni devono essere utilizzate tinteggiature traspiranti ed il più possibile stabili nel tempo (premiscelati industriali) come quelle a tempera (per esterni o per interni), a base di acqua e colori di terra o quelle a base acrilica, sempre con contenuto di resine inferiori al 3%, e pigmenti al quarzo.

La preparazione della parte prima dell'applicazione delle pittura prevede:

  • la stuccatura con stucco emulsionato a due riprese con intermedia scartavetratura;
  • l'applicazione di uno strato di fissativo a base organica, tipo colla di pesce, al fine di migliorare l'aggrappaggio al supporto della pittura;
  • applicazione di almeno due mani di pittura previa scartavetratura della parete prima della seconda passata.
Pavimenti e rivestimenti

E' buona norma limitare l'applicazione del rivestimento ad una sola parte della superficie della muratura, di una zona servizio; per questo è consigliabile rivestire le pareti per un'altezza da 1,60 m a 2÷2,10 m (altezza della porta), per consentire alla restante parte della muratura di svolgere la funzione traspirante.

Vanno, perciò, esclusi sia i rivestimenti in piastrelle che in parati vinilici o acrilici, estesi a tutta l'altezza delle murature.

E' buona regola, poi, utilizzare piastrelle di monocottura (di spessore = 6 mm per rivestimenti, = 8 mm per pavimentazioni interne e = 10 mm per pavimentazioni esterne) al fine di garantire una buona durabilità, procedendo ad un'accurata stuccatura dei giunti, al fine di salvaguardare le condizioni igieniche dell'ambiente.

E' quasi sempre consigliabile, infine, porre in opera i pavimenti a "cardamone", secondo una direttrice di posa a 45°, per non sottolineare la frequente irregolarità delle piante delle cellule murarie.

Copertine, gocciolatoi, paraspigoli

(fig.48, fig.62 e fig.64) l'estradosso di tutti i muri e dei parapetti deve essere sempre protetto da una copertina in pietra, di spessore = 3,00 cm, saldamente impernata con la muratura sottostante, e provvista di gocciolatoi su entrambi i lati, ovvero da una guaina impermeabile da 3,00 mm di spessore e di 3,00 kg/mq di peso, nel caso di coronamenti di copertura bassi, ovvero con una scossalina metallica preverniciata, da 10÷12/10 di spessore, nel caso di spessori murari limitati.

Per quanto riguarda, poi, gli archi esterni, sottostanti ai ballatoi, dovrebbero essere eseguiti, lungo il bordo esterno d'intradosso e fino alle imposte, un intacco "a punta di diamante" nell'intonaco ancora fresco, utilissimo ad incanalare l'acqua piovana che, altrimenti, scorrerebbe liberamente all'intradosso dell'arco, segnandolo in modo antiestetico con rigature scure.

 

Opzioni aggiuntive
Società dell'informazione